Tra equinozi, solstizi e bisogno di magia.

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wallhaven-249511.jpgQuanto ci piacciono i solstizi!

Quest’anno è un fiorire di interessanti iniziative legate a questi affascinanti periodi dell’anno che ci riportano indietro a tradizioni, riti, formule di un passato lontano.

Cosa rimane delle tradizioni di solstizi ed equinozi quando vengono ripetuti in un contesto come quello in cui viviamo, spogliati dalla loro cornice socio-antropologica originaria?

Il nostro affamato bisogno di magia.

Questo potrebbe essere plausibile per una grande fetta di persone che la magia nella propria vita non la vive più, la relega al mistero di un weekend diverso. Eppure queste stesse persone avvertono il fascino di periodi dell’anno che hanno un forte potere, perché da sempre associati al calendario agricolo. La terra che offre i biondi frutti del suo ventre, la neve che ricopre i campi, il buio che prende il sopravvento sulla luce… che fine hanno fatto gli autentici messaggi che la ruota dell’anno ci riporta incessantemente, giro dopo giro?

Le feste agricole piacciono e fanno business con le loro potentissime immagini di erbe incantate, formule magiche, tramonti misteriosi, fuochi che ardono nella notte. Molti prendono parte alle varie rivisitazioni, entrano nella suggestione della giornata, poi l’indomani si svegliano, si catapultano nelle loro rombanti auto pronti a riprendere il ciclo produci-consuma-crepa di ogni buon cittadino civilizzato che si rispetti.

Ecco allora che la festa per loro sarà solo un momento di intrattenimento temporaneo, nulla nelle loro vite sarà cambiato. Avranno solo acquistato, con moneta sonante, un’esperienza in più da mettere nel curriculum delle esperienze insolite.

Ma forse ci sarà qualcuno che non avrà solo partecipato ma Celebrato il solstizio o l’equinozio, e di quella magia si riempirà le tasche, portandosi a casa una maggiore connessione con questa Madre Terra che ci riempie di doni, riaccendendo la fiamma del sacro che arde in ognuno di noi al di là della religione professata, rispolverando la condivisione che tiene unite le comunità.

Sono questi i solstizi che mi piacciono =) oltre l’esperienza di consumo, verso il sacro, verso l’umanità.

 

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Vi auguro Felici Notti di Mezza Estate. Di quelle notti di grilli in cui da bambina giocavo fuori con i vicini, mentre i vecchi seduti all’uscio delle porte raccontavano storie di paura, qualcuno passeggiava, circolavano vassoi di dolci, e tutti si godevano il qui ed ora mentre la ruota dell’anno..girava.

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